LaRepubblica - Le opere del "Grand Tour" della Fondazione “Vico” in esposizione permanente nel Museo di Paestum
(http://napoli.repubblica.it/cronaca/2018/12/28/news/le_opere_del_grand_tour_della_fondazione_giambattista_vico_in_esposizione_permanente_nel_museo_nazionale_di_paestum_-215333466/)
Grazie ad un accordo siglato il 21 dicembre scorso, presso gli Uffici del Parco Archeologico di Paestum, tra il Direttore Gabriel Zuchtriegel e il Presidente dell'Istituto di Alta Cultura, Fondazione “G.B. Vico”, Prof. Vincenzo Pepe, il Museo Archeologico Nazionale di Paestum completa la sua narrazione storico-antropologica del territorio arricchendola delle importanti pagine che trattano del "Grand Tour" e della cosiddetta "riscoperta" di Paestum che, proprio grazie ai viaggiatori del tempo diventava un'icona fondamentale, quasi mitica, di cultura classica e di pura bellezza, celebrata nelle gouache e nelle incisioni di artisti e intellettuali di tutta Europa.
Grazie ad un accordo siglato il 21 dicembre scorso, presso gli Uffici del Parco Archeologico di Paestum, tra il Direttore Gabriel Zuchtriegel e il Presidente dell'Istituto di Alta Cultura, Fondazione “G.B. Vico”, Prof. Vincenzo Pepe, il Museo Archeologico Nazionale di Paestum completa la sua narrazione storico-antropologica del territorio arricchendola delle importanti pagine che trattano del "Grand Tour" e della cosiddetta "riscoperta" di Paestum che, proprio grazie ai viaggiatori del tempo diventava un'icona fondamentale, quasi mitica, di cultura classica e di pura bellezza, celebrata nelle gouache e nelle incisioni di artisti e intellettuali di tutta Europa.
Così, all'interno dell'attuale Sala Romana del Museo Nazionale, che sarà completamente riallestita, saranno esposte alcune delle principali opere provenienti dallo storico Museo di Paestum nei Percorsi del Grand Tour, ideato e curato dall'Istituzione Vichiana e sfrattato a seguito dell'interruzione, da parte dei Frati Minori, del comodato d'uso dei locali del Convento di Capaccio Capoluogo in cui la collezione dimorava da oltre un decennio, dopo importanti e costosi interventi di restauro a carico della stessa Fondazione.